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Teatri di vita

di Altre Velocità

Storia Attualmente la programmazione di Teatri di Vita si sviluppa in un edificio che ha una sua propria storia. Negli anni venti fu un acquedotto industriale. Successivamente il fabbricato si trasformò in una piscina comunale. Solo a seguito di una lunga sistemazione l’edificio viene trasformato in un teatro, entrato in funzione nel 1999. Lo spazio di Teatri di Vita fu progettato dall’architetta Roberta Boncio, su un’idea di Andrea Adriatico e sviluppato dall’Architetto Maurizio Bovi; il complesso si compone di due sale, una intitolata a Pier Paolo Pasolini e l’altra a Pier Vittorio Tondelli. Oltre alle due sale principali lo spazio è composto anche da un foyer, una terrazza, una foresteria, un magazzino e lo scheletro di una piscina scoperta, a ricordo della storia di questo edificio. Tutti spazi al servizio dell’arte, che vengono stagionalmente animati da eventi teatrali e stagioni culturali. Attualmente la compagnia che si occupa del teatro è L’Altra cooperativa sociale onlus, fondata nel 1993 dal regista Andrea Adriatico. La vocazione della compagnia è quella di sviluppare una ricerca teatrale aperta a numerose filosofie artistiche, nell’ottica della produzione teatrale propria ma anche di fungere da punto di riferimento per il panorama della ricerca teatrale internazionale. Così Teatri di Vita è un centro di sperimentazione e produzione, ma anche struttura organizzativa di stagioni e festival. La Stagione C’ERA UNA RIVOLTA Come ogni anno anche la stagione 2017 ha, a modo suo, un tema. Quest’anno il titolo è C‘ERA UNA RIVOLTA, Riforme, Rivoluzioni, Resistenze e Repressioni a teatro e dintorni, che prede spunto dagli anniversari rivoluzionari o simili, che in quest’anno ricorrono. Ad aprire l’anno abbiamo visto lo spettacolo della compagnia, con la regia di Adriatico, A Porte chiuse, un lavoro teatrale ispirato all’opera di J.P.Sartre.  Gli spettacoli della compagnia continueranno a marzo (11-13 marzo), nuovamente con la regia di Adriatico, questa volta con un lavoro dedicato ai fatti del ’77 bolognese, Chiedi chi era Francesco. Ambientato in una Bologna sconvolta e agguerrita, lo spettacolo parla di Francesco Lorusso, uomo tragicamente ucciso in quegli scontri violenti. Sempre a marzo (3-5 marzo) sarà ospite la compagnia rodigina Teatro del Lemming, con la nuova produzione WS Tempest. Uno spettacolo dedicato all’ultimo Shakespeare, a Prospero autore e mago del teatro, a partire da una rilettura della Tempesta del drammaturgo inglese. La stagione continuerà con due eventi: Sarabanda Postcomunista (28-30 marzo) e Kamikaze number five (5-7 aprile). Il primo è un monologo in jazz dell’artista Irida Gjergji Mero, mentre il secondo è uno spettacolo strettamente legato alla “rabbia odierna”, alla più calda attualità politica, è di Giuseppe Massa, con la regia di Giuseppe Isgrò e l’interpretazione di Woody Neri. Maggio sarà la volta delle residenze. Teatri di Vita, infatti, ospiterà tre compagnie di danza, di cui non sono ancora pubblicati i nomi, che presenteranno i loro lavori al termine di un periodo di prove.

Valentino Bettega

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