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foto di Pietro Bertora
foto di Pietro Bertora

Parini Secondo, “Hit Out” e l’arte della lotta contro la gravità

di Debora Meluzzi

Questo articolo è frutto della Scuola estiva di giornalismo culturale in Romagna, organizzato da Altre Velocità, che attraversa il Festival di Santarcangelo 2024.

I colpi a terra della corda saltata sono la struttura ritmica che regge synth e voce di una traccia musicale. Si è subito stupiti da Hit Out, dove il rumore del battito della corda, saltata con perizia dalle quattro performer della giovane compagnia Parini Secondo, è parte integrante di un pezzo sintetico, dance e pop. Il risultato è scaturito da una collaborazione fra la compagnia e il produttore Bienoise per studiare la bellezza atletica e sonora del salto della corda. La scena, attorniata dagli spettatori, è un parquet rotondo su cui rimbombano i colpi delle corde delle performer, mentre si esibiscono in una coreografia. La luce calda dei fari sul parquet illumina i loro muscoli che si contraggono per compiere le acrobazie.

Le componenti di Parini Secondo si sono allenate per un anno per padroneggiare non solo il salto della corda che tutti conosciamo, ma anche le sue variazioni come il side swing e il double under. Queste evoluzioni hanno permesso loro di apportare al pezzo sequenze ritmiche più complesse e di esplorare il suono della corda che martella sul legno come una bacchetta sul rullante di una batteria. Nella coreografia, un synth liquido dalle pulsazioni profonde e lente accompagna movimenti che simulano cedimenti delle ginocchia delle performer ed è come se fossero richiamate verso il suolo dalla gravità. Nel mentre i colpi di chi salta sul parquet incalzano e arriva una base più veloce. Si tratta della musica sintetica e trotterellante che segue le artiste ogni volta che saltano tutte e quattro insieme, perfettamente coordinate. La rete di corde, che le performer indossano sopra ai loro vestiti ginnici, sembra imprigionarle e contrasta con i loro movimenti agili e sicuri. Colpisce l’apparente semplicità con cui i loro polsi incrociano la corda in più direzioni per fare i side swing. Il loro continuo liberarsi è rappresentato anche nei passi a terra, quando sembrano stiano per rimanere imprigionate in un cappio della corda e subito si sfilano con naturalezza ed eleganza.

Hit Out celebra la leggerezza e quella frazione di secondo in cui con il salto si supera una forza fisica e inesorabile come quella della gravità. Ma noi esseri umani non possiamo volare naturalmente e anche nel salto siamo subito riportati a terra. Così le performer di Parini Secondo continuano a ripetere i salti e nella loro lotta artistica, imperterrita e ostinata, ispirano gli spettatori a non perdersi d’animo per le proprie battaglie personali e collettive. La disinvoltura delle performer è frutto di allenamento e sforzo e fa pensare a quell’esortazione di Socrate a scoprire le potenzialità e la bellezza del nostro corpo. Addirittura, in questo caso alla bellezza atletica si aggiunge l’ulteriore bellezza data dalla creazione di musica insieme al compositore Bienoise. L’associazione originale dei colpi netti, continui e cadenzati della corda alla musica elettronica meraviglia e galvanizza.

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