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Contrazione-rilascio. Il lounging privato e collettivo di Marga Alfeirão

di Maura De Benedetto

Lo scorso 2 novembre 2024 un piccolissimo intervallo spazio-temporale si è staccato dal vociare caotico di via San Vitale, nel pieno centro di Bologna; si è separato brutalmente dal qui e ora, dalle luci dei locali pronti per l’aperitivo e i rumori dei bus. Più di un centinaio di persone, attraversando la soglia del teatro di AtelierSi, si sono catapultate in una sala inaspettatamente silenziosa, uno spazio intimo, a luci soffuse, un’aria dolce, quasi ovattata. La sala ha ospitato la seconda replica dello spettacolo Lounge di Marga Alfeirão con in scena la stessa regista e la performer Myriam Lucas. Nel 2023 lo spettacolo ha vinto il Young Choreographers Prize del festival internazionale di danza Impulstanz e, grazie al Festival Gender Bender, ha fatto il suo debutto in Italia.

La parola lounge mi fa pensare a cose che poi non sono mai per davvero lounge. Alle salette d’attesa dei grandi aeroporti che sono puntualmente affollate ed è difficile capire dove ci è concesso sederci, spesso siamo ammassati agli altri, in ascolto di centinaia di annunci in lingue incomprensibili. Il quadro in cui ci accoglie Marga Alfeirão è qualcosa di diverso. Non è una scena affollata, o meglio, siamo in tanti qui, ma quello che ci troviamo davanti sembra un rito estremamente intimo e privato. Entrando ci sentiamo quasi degli intrusi. Al centro della scena due ragazze distese, due corpi abbandonati, che si rigirano dolcemente, uniti, attorcigliati, si adagiano e incastrano tra loro.

È un altro tipo di lounge questo, ci trasmette il sapore di quei momenti preziosi che capitano a volte. Quei rari intervalli che arrivano la domenica, la notte o in un pomeriggio vuoto in cui il tempo prende a scorrere in un modo imprecisato e ci troviamo a vivere spazi di intimità assoluta, in un letto, in una stanza, in uno stato di calma solenne, ad esplorarci ed esplorare altri corpi. Nei primi minuti ci sentiamo quasi fuori luogo rispetto all’intimità di questa coppia, ma l’introduzione è lunga e ci concede il tempo di calarci nell’atmosfera.

foto di Anna Agliardi

Con un cambio di luci e l’aumento dei battiti della musica la figura inizia a scomporsi, cambia ritmo, i due corpi iniziano a muoversi. Non vediamo i volti delle performer, ci ritroviamo ipnotizzati a guardare singole parti dei loro corpi, che si muovono seguendo gli alti e i bassi della musica. La scena è ampia, pochi oggetti, ma è come se non fossimo noi a scegliere esattamente cosa guardare, i corpi ci indicano un punto preciso che si muove. Sembra non succeda quasi nulla, eppure siamo ipnotizzati dalla semplice vibrazione di un muscolo che segue il tempo della musica, contrazione-rilascio. È un’ipnosi lenta, ci
adattiamo al ritmo.

Lo spettacolo segue questa cadenza alternata, la musica aumenta i battiti e poi ritorna calma, i corpi delle artiste sembrano raggiungere culmini di piacere, per poi tornare a rallentare il loro ritmo. L’esplorazione del piacere segue strade diverse: c’è un’alternanza tra i momenti di esplorazione individuale e i momenti di unione, condivisione, in cui i ritmi dei due corpi si incastrano e si sincronizzano. Le due figure si uniscono sfiorandosi a malapena, creando curve e posizioni senza toccarsi veramente, rimane sempre uno spazio tra i due, al nostro sguardo è affidato il compito di costruire le immagini che vanno a riempire questo spazio. Lo spettacolo è un viaggio sinuoso che coinvolge anche l’ambiente della scena: i corpi partono da terra, poi, in piedi, si muovono su diversi livelli, fino ai limiti del palco, a volte li oltrepassano.

Tutto contribuisce a creare un gioco tra dentro e fuori: in alcuni momenti il legame di complicità tra le due performer si apre al pubblico, i loro sguardi ci includono; le luci cambiano direzione, la scena si spegne e i riflettori illuminano la platea.

Lounge è un solenne intervallo spazio-temporale consacrato all’esplorazione dei corpi e alle molteplici forme di espressione del desiderio femminile che sfuma il confine tra dimensione privata e collettiva. Attraverso le oscillazioni dei corpi e le vibrazioni della musica, Marga Alfeirão ci allontana dalla nostra posizione di spettatori e ci trasporta in questo gioco erotico, mostrandoci i passi per tenere il tempo. Contrazione-rilascio.

Articolo scritto da Maura De Benedetto per Speciale Gender Bender 2024

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