Il mondo salvato dai Pulcinella, prodotto dal Teatro Comunale in collaborazione con Ert e Virgilio Sieni – Centro nazionale di produzione sui linguaggi del corpo e della danza, che, iniziato lo scorso febbraio, si concluderà con una rappresentazione aperta al pubblico il giorno 31 marzo nel Salone Podestà del Palazzo Re Enzo. Quello cui stiamo per assistere è un intenso pomeriggio di prove e di studio sul corpo, sullo spazio e sulla maschera, condotto dalle assistenti Gaia Germanà e Daina Pignatti. Nel silenzio della sala i partecipanti prendono posto e cominciano, ognuno secondo le inclinazioni naturali del proprio “sentire”, un vero e proprio “dialogo” fatto di gesti, che parte da molto vicino, quasi venisse sussurrato “tra le ossa del proprio corpo”, e lentamente si estende nello spazio, fino a incontrare i corpi degli altri compagni. Quella che viene svelata è una gestualità primaria e lineare, propria di Pulcinella, fatta di gesti brevi, di articolazioni flesse e distese, di pause e di silenzi: ogni singolo gesto compiuto è soppesato sempre dall’ascolto dello spazio. Sotto i nostri occhi si compone così articolazione dopo articolazione, pezzo dopo pezzo, un codice gestuale condiviso, ridiscusso e ridisegnato da tutti i partecipanti del laboratorio all’interno di una partitura coreografica prestabilita, giungendo ad abitare lo spazio con la solidità e la consapevolezza di una vera e propria comunità. Di questo straordinario pomeriggio di “danza” e di “ascolto” abbiamo realizzato un breve reportage fotografico, costituito dagli scatti del lavoro corale e da sei ritratti di alcuni partecipanti, dei quali abbiamo anche raccolto una breve testimonianza sul progetto. Ci è sembrato il modo più opportuno per raccontare quest’esperienza di formazione del pubblico, progetto cui negli ultimi anni Virgilio Sieni si è dedicato con molta passione e dedizione, dando la possibilità di conoscere e sviluppare una consapevolezza corporea non solo ai danzatori professionisti ma anche a chiunque lo desideri, rivolgendosi direttamente alle persone comuni in quanto esseri umani, cioè corpi che abitano il mondo e che in esso si muovono. Ed è senz’altro, questa, una conquista dalla quale abbiamo ancora molto da imparare. Vai alla gallery fotografica Vai alla gallery dei ritratti
testo di Vittoria Majorana, foto di Flavia Mazzarino
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Redazione intermittente sulle arti sceniche contemporanee.