Delitto e castigo, nuova produzione in occasione del quarantennale di Emilia Romagna Teatro, in scena dal 18 al 22 maggio al Teatro Storchi di Modena e dal 24 al 28 all’Arena del Sole di Bologna. Alla conferenza è presente Konstantin Bogomolov, apprezzato regista teatrale russo, in passato allievo di Regia di Andrey Goncharov all’Accademia di Teatro Russo RATIGITIS, che in precedenza ha già adattato Dostoevskij per il teatro: I fratelli Karamazov e L’idiota con il Teatro Pushkin di Mosca. Per la realizzazione di Delitto e castigo, Bogomolov dirige un cast interamente composto da attori italiani, tra i quali Enzo Vetrano, Renata Palminiello, Paolo Musio e Margherita Laterza, e si dice soddisfatto per l’atmosfera positiva creata durante l’allestimento: «È sempre una sorpresa vedere in che modo la letteratura complessa di Dostoevskij venga filtrata dalle varie culture. In Italia il pubblico coglie certi aspetti, in Francia altri, differenti. Lavorando con attori di altre nazionalità è evidente il loro apporto culturale peculiare; per noi è stato interessante, speriamo lo sia per il pubblico». Poi aggiunge: «Portare Dostoevskij a teatro ovviamente prevede una riscrittura totale del testo, che da narrativo deve diventare drammaturgico, e questo richiede un’attenta lettura preliminare dell’originale. È necessario individuare un’idea di fondo e partire da quella». Adattare i classici del romanzo russo per il teatro, del resto, è un’operazione nota alla cultura teatrale postmodernista russa, testimoniata dai precedenti celebri di Georgij Tovstonogov (Umiliati e offesi, 1956; L’idiota, 1957), e Jurij Ljiubimov (Delitto e castigo, 1979; I demoni, 1985). Questi registi ebbero non poche difficoltà con la censura del tempo, tant’è che Ljiubimov perse la cittadinanza russa nel 1984 e il suo dostoevskijano I demoni, in tournée europea, approdò anche all’Arena del Sole. Bogomolov ci ricorda che Dostoevskij del resto «è sempre stato un autore radicale, che spiccava per la sincerità e schiettezza con cui “faceva parlare” i vari aspetti di se stesso nei suoi personaggi» – ma ci tiene a precisare a conclusione della conferenza: «Anche io, per questo motivo mi sono sentito libero di prendere iniziative radicali in termini di regia». Un po’, a giudicare dalla simpatica e attempata signora in bikini che occupa la locandina dello spettacolo, devo dire che ce lo aspettavamo.
Alessandro Carraro
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Redazione intermittente sulle arti sceniche contemporanee.