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(foto da Associazione Scenario)
(foto da Associazione Scenario)

Ciao Alessandra

di Agnese Doria

Nella notte fra il 16 e il 17 maggio si è spenta a 65 anni Alessandra Belledi, una delle anime del Teatro delle Briciole di Parma assieme a Flavia Armenzoni e Beatrice Baruffini. Figura centrale della ricerca scenica per ragazzi e ragazze in Italia, da anni Altre Velocità intratteneva con lei un dialogo acceso e costante, che si alimentava della condivisioni di orizzonti progettuali e di pensiero.

Dopo aver sentito Bea e aver scritto a Flavia tra le prime cose che istintivamente mi son venute da fare è stato aprire Whatsapp per riascoltare la voce di Ale e dei vocali che mi mandava. Belledi era l’unica, insieme a mio nonno, a chiamarmi Agnesina, dunque i suoi vocali iniziano con “Ciao Agnesina, volevo dirti…”.

Sfocata è l’unica foto che possiedo che ci ritrae insieme. Nitide rimarranno le sue traiettorie di pensiero, il coraggio di prendere posizione, la lucidità di parlare di quel teatro ragazzi che era la sua patria. Belledi era animata da vivacità intellettuale, vigore relazionale, vitalità caratteriale, incisività di sguardo e rigore professionale: ci mancherà lei, il suo pensiero e il modo con cui era in grado di condurlo nel mondo. È stata una maestra per tante e tanti, sicuramente per noi di Altre Velocità: interlocutrice di grande spessore analitico e grande visione sulle politiche culturali e teatrali dedicate ai giovani e giovanissimi, era capace di osare intravvedendo il nuovo, scommettendo su un potenziale. Con i suoi occhi profondi e il piglio sempre schietto, Belledi non te le mandava certo a dire.

Combattiva senza essere aggressiva, lottatrice senza mai mettere zizzania o essere divisiva, ha indossato gli anni della direzione artistica delle Briciole condividendo il percorso con due amiche e compagne di lavoro e di vita, diventando esempio di come si possa gestire una direzione allargata, partecipata, aperta alle possibilità, tracciando solchi e visioni e mantenendo sempre aperta l’opportunità di aderire a suggestioni e visioni di altri, sostenendo l’arte e i gruppi in cui credeva e a cui chiedeva di mettersi in gioco, sfidandoli in territori inesplorati.

In una delle nostre ultime telefonate, prima che partisse per l’Africa, ci aveva tenuto a comunicarmi che aveva citato Altre Velocità tra le sue scelte per il premio Eolo 2024. E quello che fino a ieri poteva essere il segno di un percorso attorno all’educazione allo sguardo che ci aveva visti insieme, oggi risuona come una promessa: non solo un ricordo o un saluto, Belledi, ma la promessa che dal nostro (piccolo o grande che sia) osservatorio e terreno d’azione proveremo a non deludere quel “teatro d’innovazione, curioso e coraggioso” in cui hai creduto con tenacia e determinazione sempre.

L'autore

  • Agnese Doria

    Classe 78, veneta di nascita e bolognese d’adozione, si laurea in lettere e filosofia al Dams Teatro e per alcuni anni insegna nelle scuole d'infanzia di Bologna e provincia e lavora a Milano nella redazione di Ubulibri diretta da Franco Quadri. Dal 2007 è giornalista iscritta all’ordine dell’Emilia-Romagna. Ha collaborato con La Repubblica Bologna e l’Unità Emilia-Romagna scrivendo di teatro e con radio Città del Capo.

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