Ogni mese, la nostra rubrica Notizie teatrali dal mondo prova a indagare, in modo sintetico e senza pretese di esaustività, lo “stato generale” delle pratiche teatrali a livello internazionale raccogliendo notizie dalle scene di vari paesi prestando attenzione sia a eventi più “istituzionali” che a esperienze marginalmente significative, nella speranza che aprano brecce su mondi e contesti spesso a noi poco conosciuti.
Ripensare l’Europa
La comunità artistica inglese si sta interrogando sugli effetti del Brexit e su come farvi fronte. L’attore Samuel West, a capo della National Campaign for the Arts, ha esposto preoccupazioni sulla possibilità di avere ancora accesso a fondi europei finora fondamentali per molte delle produzioni teatrali britanniche. Inoltre, occorrerà risolvere questioni burocratiche relative ai progetti di scambio internazionali e, in generale, alla circolazione degli spettacoli inglesi negli altri paesi europei.
> Per approfondire:
Arts leaders call for unity following ‘catastrophic’ EU referendum result (da The Stage, in inglese)
Brexit: what does it mean for the arts? (da The Stage, in inglese)
Dall’1 al 3 giugno si è tenuta ad Amsterdam l’iniziativa Re:creating Europe, un ciclo di conferenze sullo stato generale della cultura europea e sui suoi possibili sviluppi futuri.
> Per approfondire:
Un video degli incontri (in inglese)
Il sito dell’iniziativa (in inglese)
Teatri negli spazio degli scontri
È iniziato il 18 giugno davanti al Teatro de la Zarzuela di Madrid lo sciopero da parte dei membri del Ballet Nacional de España. Mentre il pubblico affluiva per la prima di un nuovo spettacolo, i ballerini si sono fatti trovare all’ingresso della sala, bloccando l’entrata e spiegando le ragioni del loro gesto. La contestazione verte sul fatto che nessun membro gode di un contratto a tempo indeterminato, non potendo dunque accedere ai servizi di previdenza sociale. Secondo i dimostranti, dato che alcuni membri hanno all’attivo anche 14 anni di lavoro presso la compagnia, i contratti elargiti dall’Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música (INAEM) sarebbero illegali. Dal canto suo, l’INAEM respinge le pretese dei ballerini ma ha iniziato un processo di negoziazione.
Nel frattempo, gli scioperi continueranno fino al 3 di luglio.
> Per approfondire:
El Ballet Nacional empieza la huelga (da El Pais, in spagnolo)
El Ballet Nacional sigue adelante con la huelga y baraja extenderla (da El Pais, in spagnolo)
La struttura del Good Chance Theater (di cui vi avevamo parlato qua) si stabilirà a Londradal 30 luglio al 7 agosto, per un “festival estemporaneo”. L’iniziativa, che si è sviluppata all’interno del campo profughi di Calais, cercherà di far conoscere l’esperienza e le istanze dei migranti che l’hanno accompagnata a un pubblico più ampio.
La vita quotidiana del campo di Calais sarà inoltre al centro del progetto Home:AAMIR del National Theater, il primo di una serie di documentari sulla scia del filone teatrale “verbatim” che si avvarranno di tecnologie di realtà virtuale immersiva e che verranno presentati alla prossima edizione del Sheffield Doc/Fest.
> Per approfondire:
Calais’ Good Chance theatre comes to London (da The Stage, in inglese)
National Theatre to produce virtual reality shows (da The Stage, in inglese)
Diaspore
La recente fuga da Cuba di Amaya Rodrìguez, prima ballerina del Ballet Nacional de Cuba, ha portato alla ribalta quella che è una diaspora artistica dalle dimensioni sempre più grandi. Secondo alcune fonti, infatti, negli ultimi 18 mesi 83 ballerini avrebbero lasciato illegalmente l’isola, cercando di continuare la propria carriera all’estero al riparo condizioni salariali difficili e da quello che viene definito un “sistema artistico asfissiante” (sempre retto dall’ormai 94enne Alicia Alonso).
> Per approfondire:
Tres bailarinas cubanas debutarán en Miami tras desertar (da El Pais, in spagnolo)
Defección y diáspora de los bailarines cubanos (da El Pais, in spagnolo)
¿Por qué los bailarines cubanos siguen escapando? (da El Pais, in spagnolo)
Prime volte
A Mosca è stata avviata una “scuola” per operatori e direttori teatrali. Il progetto – il primo a livello nazionale – si è svolto dal 6 al 22 giugno presso la sala На Страсном e ha visto la partecipazione di 22 selezionati da tutto il paese.
> Per approfindire:
First national vocational theatre programme opens in Moscow (da The Calvert Journal, in inglese)
ТЕАТРАЛЬНОЕ ПТУ (il sito del progetto, in russo)
A Seoul è stata inaugurata la prima sala municipale interamente dedicata a una programmazione teatrale per giovanissimi. La struttura si chiama Jongno Children’s Theater e ha una capienza di 250 posti.
> Per approfondire:
The First Theatre only for children is opened on April 30th (da Assitej Korea, in inglese)
Questioni di genere
Rhian Gatu Sanau, produttrice e animatrice del progetto Stages of Change presso le Isole Salomone, è stata insignita di una riconoscenza per il valore sociale del suo teatro da parte del British Council. Stages of Change è una compagnia composta da sole donne, che dal 2013 cerca, attraverso il teatro, di combattere la violenza di genere e di sostenere la partecipazione femminile alla vita pubblica nell’arcipelago.
> Per approfondire:
Solomon Islands theatre producer wins international award for anti-violence plays (da ABC, in inglese)
Conchus – Stages of Change, Solomon Islands (il sito del progetto, in inglese)
L'autore
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Giornalista e corrispondente, scrive di teatro per Altre Velocità e segue il progetto Planetarium - Osservatorio sul teatro e le nuove generazioni. Collabora inoltre con il think tank Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, occupandosi di reportage relativi all'area est-europea.