Un robot e il suo doppio. Dialoghi su “Uncanny Valley” di Rimini Protokoll / Stefan Kaegi
È difficile non considerare folgoranti i primi minuti di Uncanny Valley di Rimini Protokoll /
È difficile non considerare folgoranti i primi minuti di Uncanny Valley di Rimini Protokoll /
Quando la voce fuori campo ci dice di applaudire, stiamo al gioco, battiamo le mani
Aggirarsi per cerchi concentrici attorno a un tema, lambirlo senza mai riuscire ad afferrarlo del
Un teatro che si occupa del presente può essere ancora “teatro” in senso stretto, vale
Affinché il vento si propaghi, serve spazio vuoto. Così il teatro di Fabiana Iacozzilli –
A metà fra capriccio pittorico e ucronia (anti-)scenica: il corpo di François Chaignaud è un
Interno borghese ed esterno mondo. In Ashes, ultimo lavoro dei Muta Imago premiato con l’Ubu,
Adolescenza: come sabbia tra le dita Da che angolatura fotografare la sabbia che mi scorre
Quelle di Bassam Abou Diab sono testimonianze indirette, ma profondamente incisive. Al coreografo e danzatore
Una negazione che infine afferma. Sul palco del Fabbrichino di Prato il testo di Checov
Inviamo una mail al mese con una selezione di contenuti editoriali sul mondo del teatro, curati da Altre Velocità.