altrevelocita-logo-nero
treimg

AF – Altre Frequenze #03

di Ilaria Cecchinato

«Se ci mettiamo a parlare in una stanza buia, le parole assumono improvvisamente nuovi significati; così tutte le qualità che la pagina stampata ha sottratto al linguaggio ritornano nel buio della radio».
Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare, 1964

Entrati nel buio, sprofondiamoci. Sì, è un invito a lasciarsi catturare dall’oscurità, ad abbandonarsi alle tenebre e a fidarsi di loro, per una volta, tanto, prima o poi, ci si abitua. Non si tratta di quelle abitudini simili alla noia, bensì una di quelle di cui si rischia la dipendenza. A un certo punto infatti l’abitudine al buio permette ad alcune cose e situazioni di manifestarsi. Sono sempre diverse e, addirittura, si arriva a provare sensazioni, a viverle sentendole scorrere nelle vene. È come quando leggi un bel libro o fai un bel sogno: non vuoi che finisca.

Abbecedario per il mondo nuovo

26 lettere dell’alfabeto per 26 parole-talismani, da conservare e portare con sé nel mondo nuovo che si sta aprendo di fronte a noi. Questi i presupposti di partenza del progetto Abbecedario per il mondo nuovo a cura del Piccolo Teatro di Milano. Si tratta di una serie di scritture pensate per l’ascolto, ognuna delle quali ruota attorno a una parola, un concetto, un significato ritenuto fondativo per il prossimo futuro. Sono piacevoli pillole sonore, da ascoltare dalla A alla Z o in ordine sparso, in un abbandono del proprio Io che poi, alla fine, finisce sempre per riemergere in un incontro-scontro con i protagonisti e con le situazioni delle narrazioni, un po’ come avviene con la lettura. In questi racconti audio, infatti, il cui sviluppo è sviscerato mediante il solo testo orale e pochi effetti sonori, si manifesta l’affinità tra l’audio storytelling e la letteratura. Non è un caso che gli autori di questo abbecedario siano 26 giovani drammaturghi/e under 35, individuati tra i finalisti, segnalati e vincitori dei Premi Hystrio e Riccione “Pier Vittorio Tondelli”. Ogni “lemma sonoro” è un tassello a sé stante di un puzzle potenzialmente infinito, le cui scelte narrative variano: si passa dalla voce monologante che conduce l’ascoltatore nella mente dei protagonisti o nelle più intime inquietudini, fino a modalità tipiche dell’audio-dramma, cioè a una messa in voce di situazioni che prendono forma dal dialogo fra personaggi.
Un progetto interessante in quanto sfrutta e mette in luce le potenzialità letterarie della forma podcast, sperimentando differenti tecniche di racconto. Che sia soltanto il primo esperimento di molti altri ancora a venire.

Enjoy the “Dictionary”!

Durata puntate: 15-20’

Link del progetto

Coordinazione del progetto: Lisa Ferlazzo Natoli
Autori/trici (in ordine di lemma): Valentina Gamna, Michele Ruol, Francesco Toscani, Riccardo Favaro, Greta Cappelletti, Valeria Patota, Tobia Rossi, Tommaso Fermariello, Rosalinda Conti, Tatjana Motta, Marco Morana, Fabrizio Sinisi, Carlo Guasconi, Luca Tazzari, Martina Ruggeri/Industria Indipendente, Margarita Egorova, Stefano Fortin, Maria Teresa Berardelli, Christian Di Furia, Pier Lorenzo Pisano, Michelangelo Zeno, Francesco Bianchi, Ian Bertolini, Pablo Solari, Niccolò Matcovich, Fabio Pisano.
Regia: Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
Voci: Alfonso De Vreese, Lorenzo Frediani, Leda Kreider e Petra Valentini. con la partecipazione degli allievi della Scuola di Teatro Luca Ronconi: Monica Buzoianu, Giovanni Drago, Anna Godina, Anna Manella, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Simone Tudda

La quarantena del Signor Zut

Spotify

Del Signor Zut non si sa né quanti anni abbia, né cosa faccia nella vita, ma è certo che abiti in un generico appartamento in un quartiere della periferia di Foligno e che, in qualche modo, ci assomiglia.
La quarantena del Signor Zut è un audio-dramma a puntate che racconta la vita in lockdown di questo misterioso personaggio nato dalla fantasia del gruppo di lavoro di Spazio Zut di Foligno, diretto da Emiliano Pergolari e Michele Bandini. Nel tempo sospeso della quarantena 2020, al fine di tentare vie alternative ma sempre autentiche di relazione e incontro in assenza, il collettivo ritorna – come già fatto in passato – a esplorare la dimensione sonora del teatro e il suo potere immaginativo. Con una narrazione in terza persona, una sorta di narratore onnisciente, seguiamo le giornate del Signor Zut, scandite da aggiornamenti sanitari, annunci di DPCM e fugaci uscite per procacciarsi qualcosa da mangiare, o soltanto per respirare un po’ d’aria. Il Signor Zut più che agire, sembra subire tutto ciò che gli accade, in una passività che, alla fine, si rivela essere la medesima confusione e spaesamento vissuti da noi tutti durante i primi mesi di pandemia. Se a quel tempo, una rappresentazione di quanto stava accadendo ha reso possibile un processo di riconoscimento e decifrazione collettivi, ascoltato oggi questo audio-dramma potrebbe apparire poco incidente e dal tema fin troppo rimasticato, se non addirittura superato. A ben tendere le orecchie, però, La quarantena del Signor Zut, più che una banale cronaca di quanto è stato, riesce a farsi documento in forma artistica, una sorta di pagina di diario di quella fase di transizione tra vecchio e nuovo mondo. Mentre per l’impianto narrativo e testuale, l’intrusione di voci performate e le scelte sonore, La quarantena del Signor Zut si rivela essere anche un rilevante e riuscito esperimento di audio-dramma contemporaneo.

Ears Open!

Durata: 10-15’

Scritto, diretto e interpretato da Michele Bandini
con incursioni di voci di alcuni artisti e artiste del collettivo coinvolte nell’iniziativa.

Odissea Radio

Cosmic Fringe Radio

Andare per mare incontro ad avventure e personaggi straordinari pur restando rinchiusi all’interno di quattro mura, grazie al potere dell’immaginazione: questa è Odissea Radio, audio-dramma in 12 puntate che narra le principali tappe del viaggio di Ulisse di ritorno a Itaca, con le voci dei detenuti, delle detenute e degli internati delle carceri di Castelfranco Emilia e Sant’Anna di Modena. Si tratta di un progetto ideato da Stefano Tè e dalla sua compagnia, Teatro dei Venti, che da anni si occupa di attività teatrali e performative nelle carceri. Se solitamente il teatro concedeva ai detenuti attimi di evasione mediante la scena, in questo caso – in risposta alla pandemia – il teatro lo fa accedendo alla propria sfera invisibile, fino a permeare le asfissianti mura del carcere ed entrare in contatto con il mondo esterno in modo espanso e incontrollato.
Le vicende narrate sono legate dalla voce di Ulisse che, proprio come nel poema omerico, racconta le sue avventure e introduce personaggi e dialoghi. Se la voce di Ulisse appare chiara e imponente, le altre hanno spesso degli echi, dei riverberi, degli effetti che danno all’ascoltatore la sensazione di trovarsi in una sorta di strappo temporale, un non-luogo in cui tutto è ovattato, distante, quasi onirico. Ad accompagnare ogni episodio contribuendo a tale sensazione, sonorità marine e musiche elettroniche.
Odissea Radio non ha solo un valore sociale, ma è anche un rilevante esperimento che mette in campo nuove modalità di fare ed esperire teatro, facendo dialogare diversi formati: rientra infatti nel più ampio progetto ODISSEA, di cui fanno parte Odissea Web (film composto da materiali video prodotti in lockdown); Odissea Radio Live (lettura dal vivo); e Odissea (azione performativa che ha attraversato i due Istituti Penitenziari e alcuni spazi urbani delle città)

Open yourself to imagination!

Durata: 10-15’

Ideazione: Stefano Tè in collaborazione con Massimo Don, Francesca Figini e Oxana Casolari.
Produzione: Teatro dei Venti
Con le voci dei detenuti, delle detenute e degli internati delle carceri di Castelfranco Emilia e Sant’Anna di Modena.
Editing: Danilo Faiuolo
In collaborazione con Cosmic Fringe Radio

Bridgewater

Spotify

Bridgewater è una serie science-fiction in dieci episodi capace di rendere l’ascoltatore protagonista invisibile ma partecipe della vicenda, un po’ come accade quando si legge un romanzo. Si vivono gli strani accadimenti della cittadina statunitense di Bridgewater, a tal punto inspiegabili che spesso si finisce per giustificarli facendo ricorso alla magia o al paranormale. La maggior parte della gente, però, sa bene che si tratta solo di leggende, specie il professore di folklore Jeremy Bradshaw che, con la sua scienza e irremovibile razionalità, è sempre pronto a dimostrare l’impossibilità del soprannaturale. Almeno fino a quando non si ritrova coinvolto nelle nuove indagini sulla scomparsa del padre, avvenuta quarant’anni prima in circostanze misteriose. Accompagnato dalla ex-detective Anne Becker, sempre più indizi mineranno alla sua razionalità, gli incontri sconvolgeranno ogni sua certezza e alcune scoperte metteranno in seria discussione il suo intero passato…
Sebbene la trama sia semplice e a tratti prevedibile, Bridgewater è un produzione fra le più significative finora ascoltate dal punto di vista narrativo, in cui si ritrovano tecniche della serialità televisiva sapientemente adattate alla forma podcast e in grado di garantire un’alta presa e un’efficacia immersiva. A contribuire in tal senso sono la scrittura drammaturgica e le scelte sonore: sebbene si tratti di audio, tutto della storia riesce a farsi visibile per il semplice fatto che lo ascoltiamo agire. Il racconto, infatti, si sviluppa a partire dall’azione e dal dialogo tra i personaggi, gli ambienti sono ricreati attraverso un suono verosimile e soprattutto omnidirezionale, che dà corpo e struttura allo spazio. Da ascoltare a occhi chiusi prendendosi il giusto tempo per vivere appieno l’avventura insieme ai protagonisti, Bridgewater non finisce con il decimo episodio, lasciandoci col fiato sospeso. Ma niente panico, vantare una produzione esecutiva di un certo calibro ha i suoi vantaggi, oltre alla qualità: è già confermata la seconda stagione!

Close your eyes and enjoy the adventure!

Durata: 25-30’

Ideazione: Aaron Mahnke
Autrice: Lauren Shippen
Voci protagoniste: Misha Collins, Melissa Ponzio, Nathan Fillon
Produzione: iHeart Radio e Grim & Mild

Tutti gli audio-drammi e podcast presentati sono disponibili ai link sopra riportati e nelle principali piattaforme di audio e podcast.

L'autore

  • Ilaria Cecchinato

    Laureata in Dams e in Italianistica, si occupa di giornalismo e cura progetti di studio sul rapporto tra audio, radio e teatro. Ha collaborato con Radio Città Fujiko ed è audio editor per radio e associazioni. Nel 2018 ha vinto il bando di ricerca Biennale ASAC e nel 2020 ha co-curato il radio-documentario "La scena invisibile - Franco Visioli" per RSI.

Condividi questo articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

articoli recenti

questo articolo è di

Iscriviti alla nostra newsletter

Inviamo una mail al mese con una selezione di contenuti editoriali sul mondo del teatro, curati da Altre Velocità.