Ci pare che <OTTO> di Kinkaleri sia un classico dei nostri anni. Alcuni lavori, ce ne si accorge sempre qualche tempo dopo, hanno la facoltà di vedere tra le righe di un particolare momento storico e di restituirne frammenti di senso come a volte non riescono a fare libri di storia o sociologia. Erano crollate da due anni le torri gemelle, e in <OTTO> tutti cadevano, preconizzando al contempo il destino gassoso e precario del decennio scorso. Abbiamo così deciso di dedicare uno speciale a questo classico contemporaneo, attraverso alcuni materiali originali: una recensione scritta da un redattore che ha visto lo spettacolo per la prima volta le scorse settimane (Di Lorenzo), una da chi l’aveva visto al debutto (Donati) e un’intervista realizzata in queste settimane (Sacchettini). Ripescando anche qualcosa in archivio, una recensione pubblicata poco dopo le prime repliche al debutto (Sacchettini).
Indice
Continuando a crollare (e se davvero non ci restasse che l’apocalisse?)
recensione di Giuseppe Di Lorenzo
Dobbiamo cadere. <OTTO> di Kinkaleri
recensione di Lorenzo Donati
<OTTO> di Kinkaleri, 15 anni dopo
audiointervista a cura di Rodolfo Sacchettini
Kinkaleri, l’impossibile e il banale
recensione di Rodolfo Sacchettini, da Lo Straniero n. 26/27 di agosto-settembre 2002
L'autore
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Redazione intermittente sulle arti sceniche contemporanee.