In questo momento così delicato, teatro e scuola rivelano la loro fragilità: lo spettacolo dal vivo si trova privato della sua natura e allo stesso modo l’insegnante è costretto a ripensare il suo operato tramite modalità a distanza. Come stanno accogliendo questo vuoto il teatro la scuola? Quali strumenti trovano per ripensarsi collettività? Quali dispositivi per percepirsi ancora corpo sociale? È possibile ricostruire una compresenza, in assenza? Come può la didattica a distanza diventare scuola? E come la mettiamo con il grande rimosso di tutto questo processo, il corpo?
La prima parte, condotta da Agnese Doria, si apre con il “Dialogo con la morte” scritto da Beatrice Baruffini (Teatro delle Briciole), con cui proseguiamo a conversare a proposito dei temi della puntata. Il podcast prosegue poi con Gabriele Vitello (professore di lettere in un istituto tecnico di Bologna), Luca Lambertini (docente di storia e tutor d’aula presso un centro di formazione professionale di Bologna) e le voci di alcuni giovani studenti che hanno partecipato al laboratorio “Occhio alla radio” curato da Altre Velocità.
La seconda parte della puntata, condotta da Lucia Oliva, si apre con una conversazione con la coreografa Monica Francia, prosegue con l’insegnante Carolina Carlone e si conclude con la rubrica “Manutenzione sonora” a cura di Giuseppe Di Lorenzo e dedicata al corpo.
Montaggio di Ilaria Cecchinato, sigla di Alessio Pallotti, disegno di Vittoria Majorana.
L'autore
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Classe 78, veneta di nascita e bolognese d’adozione, si laurea in lettere e filosofia al Dams Teatro e per alcuni anni insegna nelle scuole d'infanzia di Bologna e provincia e lavora a Milano nella redazione di Ubulibri diretta da Franco Quadri. Dal 2007 è giornalista iscritta all’ordine dell’Emilia-Romagna. Ha collaborato con La Repubblica Bologna e l’Unità Emilia-Romagna scrivendo di teatro e con radio Città del Capo.