La redazione di Altre Velocità, con una formazione speciale schierata per l’occasione, racconta la 22esima edizione di Gender Bender, dal 31 ottobre al 9 novembre 2024.
Con contributi di: Francesco Cervellino, Petra Cosentino, Maura De Benedetto
Gender Bender, il festival internazionale organizzato da Il Cassero LGBTQIA+ Center di Bologna con la direzione artistica di Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli, propone una riflessione multidisciplinare sul genere e sul corpo. Come dichiarato in conferenza stampa – giovedì 24 ottobre 2024 in sala Savonuzzi a Palazzo d’Accursio – Gender Bender è una lente attraverso cui leggere il mondo e le dinamiche di potere della contemporaneità. Il tema del genere non è solo infatti un argomento in sé, ma è anche un esercizio di sguardo, per approcciare in maniera trasversale a guerre, migrazioni, crisi climatica.
Scrivono i due curatori nell’editoriale che preseta la ventiduesima edizione del festival:
“Gender Bender è un festival, una parola gioiosa il cui significato originario comporta un senso profondo di condivisione. Gender Bender è una manifestazione del contemporaneo, un’occasione per palesare in maniera chiara ciò che accade intorno e dentro di noi. Raccontare il contemporaneo significa oggi gettare lo sguardo nell’abisso, in un mondo attraversato da guerre e catastrofi. Ma se anche tra le macerie della striscia di Gaza trova spazio l’urgenza creativa, riconosciamo che esiste un furore vitale che sopravvive e che sedimenta, nonostante tutto, un racconto autentico e necessario di questo tempo. Gender Bender parte da questa evidenza. Per questa ventiduesima edizione abbiamo scelto di dare spazio alla resistenza dei corpi alle logiche di competizione e sfruttamento, con cui socialmente ci relazioniamo allo spazio, alla natura e tra esseri umani. Il festival propone l’esplorazione del piacere come motore primo del nostro essere corpi viventi. Sfida a rendere tridimensionali le nostre identità, non etichette funzionali alle mappe geopolitiche e ai target di mercato, ma cultura e politica collettive. Esorta a considerare il tempo dedicato alle relazioni come fattore di ricchezza anziché spreco improduttivo. Invita a cambiare postura di fronte alle evidenti ipocrisie che viviamo nel quotidiano. Desidera incontrare l’altro da noi per testimoniare come i corpi – nelle loro pluralità – segnano l’agire potente di una trasformazione, per la creazione di una nuova bellezza.”
In questa pagina raccogliamo, via via che vengono pubblicate, le recensioni degli spettacoli di Gender Bender 2024.
Ad inaugurare il festival il progetto speciale CAUMA MERIDIE, esito performativo di un laboratorio condotto dalla compagnia Dewey Dell, che anticipa l’inizio del Gender Bender 2024 con quattro repliche, sabato 26 e domenica 27 ottobre.
Le infinite incarnazioni del dio Pan: Cauma Meridie, un laboratorio di Dewey Dell
di Francesco Cervellino
The Garden: una danza immobile evocatrice di fantasmi
di Francesco Cervellino
Contrazione-rilascio. Il lounging privato e collettivo di Marga Alfeirão
di Maura De Benedetto
Cosa rimane dopo la catastrofe? Terminal Beach di Moritz Ostruschnjak
di Petra Cosentino
Danzare fuori dagli schermi. Tanzanweisungen di Moritz Ostruschnjak
di Petra Cosentino
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Immagine in evidenza: foto di Franziska von Strauss dallo spettacolo Terminal Beach di Moritz Ostruschnjak. La performance è in prima nazionale domenica 3 novembre 2024 alla Sala Leo de Berardinis dell’Arena del Sole, ore 19.30
L'autore
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Redazione intermittente sulle arti sceniche contemporanee.